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Endoscopia ginecologica avanzata e chirurgia robotica

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  • in risposta a: eventuali complicanze della tecnica laparoscopica #601

    Florinda
    Membro

    Maria benvenuta nel forum!

    Forse noi siamo state fortunate, vuoi perchè il ginecologo di fiducia ci ha indirizzate verso un centro di eccellenza e verso un ginecologo esperto in endoscopia avanzata e chirurgia robotica; vuoi perchè abbiamo approfondito la questione ed abbiamo cercato di individuare il medico laparoscopista che potesse trattare in maniera congrua la nostra patologia; vuoi per altri motivi.

    L’intervento per via laparoscopica, come tutte le procedure chirurgiche, può presentare diverse complicazioni, alcune delle quali anche gravi, ma è opportuno rivolgersi ai centri di riferimento altamente specializzati dove una diagnosi è il più possibile vicina all’accuratezza finale fornita dall’esame istologico.

    Non accetto il fatto che diversi ginecologi laparoscopisti di base, non indirizzino le loro pazienti, già al primo incontro, verso i colleghi esperti in endoscopia ginecologica avanzata.
    Il tutto a danno delle pazienti che vengono rinviate più volte al tavolo operatorio, subendo così operazioni continue.

    Altro che spending review! Lo Stato finisce per pagare l’intervento due, tre volte, o più, rendendo la terapia chirurgica cronica.

    in risposta a: miomectomia laparoscopica #589

    Florinda
    Membro

    Buongiorno Flora benvenuta nel forum!

    Ho letto la tua storia, ancora una volta mi rendo conto della necessità di divulgare informazioni corrette a tutte le donne e della fortuna nell’individuare il medico giusto per la propria patologia.

    in risposta a: endometriosi profonda #583

    Florinda
    Membro

    Angela concordo con te circa la poca pubblicità dei centri di eccellenza.

    Secondo me, dovrebbe essere il medico di famiglia o meglio, il servizio sanitario stesso, a portare a conoscenza dei pazienti, di una mappa delle strutture ospedaliere e dei centri di eccellenza; successivamente i pazienti decidere in quale centro curarsi.

    Ma c’è di più: ottenere assistenza sanitaria in un altro Paese dell’Unione europea, scegliere il professionista sanitario a cui rivolgersi e la struttura sanitaria dove curarsi; ottenere più facilmente il riconoscimento della ricetta rilasciata dal proprio medico o da un medico di un altro Paese dell’Unione europea al fine di ricevere un farmaco o un dispositivo medico e ricevere un rimborso delle spese sostenute per le cure ricevute e i farmaci o dispositivi medici acquistati.
    Sono questi i diritti che spettano ai cittadini dell’Unione europea, in virtù del Decreto Legislativo n. 38 del 4 marzo 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 21 marzo 2014 ed in vigore a partire dal 5 aprile.

    Il Decreto Legislativo recepisce la Direttiva 2011/24/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011, concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, e la Direttiva di esecuzione 2012/52/UE della Commissione del 20 dicembre 2012, comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro.

    Uno degli obiettivi a cui l’Italia deve puntare è sicuramente quello di attirare i pazienti stranieri a farsi curare sul territorio italiano e di guadagnarsi una posizione di ancora maggiore spicco in ambito sanitario a livello europeo. E’ questa la sfida che ci pone la direttiva.
    Migliorare sempre di più il Servizio Sanitario Nazionale, valorizzare le nostre eccellenze, e ne abbiamo tante, essere competitivi nel contesto europeo e attrarre, di conseguenza, pazienti e investimenti.

    Se raggiungeremo questo obiettivo otterremo un duplice vantaggio: da un lato, l’oggettivo innalzamento del livello di tutela della salute offerto ai cittadini italiani e ai cittadini degli altri Paesi membri; dall’altro, un non trascurabile risultato economico.

    in risposta a: endometriosi profonda #577

    Florinda
    Membro

    Stavo pensando a tutte le donne che hanno il vomito e si rivolgono al medico di famiglia per esporre il loro problema …………. trascorreranno anni prima di ricevere la diagnosi corretta, sempre che qualcuno la individui.
    Nel frattempo, le donne passeranno per isteriche accusando dolore, recidive ecc..
    E’ proprio difficile ricevere una diagnosi reale in tempi brevi!!

    I vari specialisti (penso al gastroenterologo, al ginecologo, all’urologo ecc.) dovrebbero dialogare tra loro e con umiltà interloquire.

    in risposta a: endometriosi profonda #575

    Florinda
    Membro

    Angela hai mai avuto il vomito?

    in risposta a: fibroma e controlli #574

    Florinda
    Membro

    Ciao Angela benvenuta nel forum!

    In generale, ho sempre fatto fin da ragazza, una visita di routine dal ginecologo e pap test ogni tre anni, ma ne avevo saltato uno perchè avevo il ciclo ed ero fuori sede. A distanza di tempo ho fatto il pap test che risultò dolorosissimo e lì ho capito che c’era qualcosa che non andava. Io ero abituata a fare i controlli di routine e non avevo mai sentito dolore. Ogni tanto venivano fuori piccoli miomi ma andavano via così come venivano. Ho sempre però avuto il ciclo doloroso!

    In pochissimi anni un mioma piccolo è cresciuto fino a diventare al momento dell’intervento di miomectomia laparoscopica di circa 10 cm. Avevo dolori durante il ciclo, mal di testa, dolori addominali, dolori alla schiena che aumentavano sempre più.
    Per fortuna sono stata operata dal Dott. Perone. Sono stata fortunata ad individuare il chirurgo giusto esperto in tecnica laparoscopica e chirurgia robotica.

    in risposta a: endometriosi profonda #570

    Florinda
    Membro

    Quali sono stati i sintomi dell’endometriosi? Avevi dolori addominali? Avevi dolore durante i rapporti sessuali? E il vomito?

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