dan: Lust for Life
Mi chiamo Daniela, ho 33 anni e colleziono fibromi.
Fibromi intramurali, peritoneali, bilobati, giganti, peduncolati (sulla parete addominale), fibromi sulla plica vescico-uterina ( a proposito, ma cos’è la plica!?) ecc. ecc.
Se è vero che la seconda miomectomia non si scorda mai, ammetto che anche la prima ha dell’incredibile.
Era il 2012, avevo 30 anni, e la ginecologa di allora, valutando i sintomi che lamentavo, mi disse con tono perentorio : ” Sei incinta”.
Io la guardai per qualche istante, anzi, per gli ultimi istanti giacchè sapevo che non vi avrei fatto ritorno e le dissi: << Ok, se così fosse finirò su tutti i giornali>>
E lei: << Perchè!?>>
Io: <<Perchè sono single da diverso tempo, e mi pare che nella storia ci sia già stato un caso di concepimento miracoloso, con tutto il clamore che ne è derivato>>
Lei, sorridendo senza troppa convinzione: <<Allora è meglio che ti visiti>>
Non si trattava ovviamente di un bambino, ma del mio primo fibroma di soli 6 cm.
A questo fibroma sono particolarmente legata non solo perché ha inaugurato timidamente la collezione crescendo dentro di me senza troppe pretese, ma anche perché, risentito per il fatto di essere stato scambiato per un feto (conoscete tutte la rivalità tra feti e fibromi) decise di darsi un tono, ordì una specie di rivalsa, una vendetta, e nel giro di qualche mese passo’ da 6 a 14 cm. E qui le sue istanze cominciarono a farsi sentire eccome!
Fu così che approdai alla clinica Malzoni.
L’aspetto grave della faccenda, è che non ero al corrente dell’esistenza del dr. Perone e perciò, inizialmente, mi affidai ad un altro medico.
Dodici mesi dopo, giunse finalmente il mio giorno: mi avrebbero separato per sempre da quel gigantesco fibroma così vendicativo ed oroglioso.
In sala operatoria, poco prima di entrare, non vidi il mio medico di allora.
Era il mio primo intervento, mi sentivo un po’ “parcheggiata” su quella barella e sicuramente, con quel camice verde e quella cuffietta che tutte conoscete, sprizzavo un non-fascino da tutti i pori.
Eppure fu proprio quello l’istante in cui la mia vita da paziente cambiò radicalmente…In positivo.
Comparve sulla scena il dr. Perone.
Non sapevo fosse un chirurgo e che quel giorno mi avrebbe operato, ma quando lo vidi, provai a lanciargli una sorta di “mayday”, che fu subito accolto.
Fu l’unico a rassicurarmi e a spiegarmi cosa sarebbe accaduto. Entrai in sala operatoria leggera, certa che quell’uomo avrebbe agito solo nel mio interesse. Ma queste cose, anzi, queste sensazioni le conoscete già.
L’intervento fu piuttosto complesso, si trattava pur sempre dell’asportazione di un fibroma di quasi 14 cm in laparoscopia. La mattina seguente quando mi spiegò le dinamiche e le difficoltà dell’intervento, mi furono chiare due cose: che davanti a me c’era un chirurgo eccezionale e che sarei diventata sua paziente.
Il 24 febbraio 2015, poco più di un mese fa, ho subìto la seconda miomectomia.
La mia collezione, così, è andata persa, e solo il dr. Perone sa dove siano finiti i miei 8 fibromi.
Poco prima di entrare in sala operatoria, poche parole del dr. Perone hanno radicalmente cambiato il mio stato d’animo. Anche questa volta ho chiuso gli occhi sorridendo, piena di fiducia e di gratitudine. Ancora una volta mi avrebbe liberata e “lanciata” verso un’esistenza più serena. L’intervento è riuscito perfettamente, e
la mia ripresa è stata sorprendentemente veloce.
Ho ripreso a fare le cose di sempre a distanza di pochi giorni, ho recuperato tutto, compresi i chili persi ( beh, questa non è proprio una nota positiva).
Mi guardo allo specchio: il mio ventre è ormai sgonfio, non provo più dolore, le cicatrici si può dire siano insignificanti, non ho più memoria del dolore post operatorio.
Osservo i miei passi in avanti e la mia irrefrenabile voglia di essere felice.
E riconosco, in ogni mio progresso, il suo immenso talento.